Il Folle Celeste

 

Qualche anno fa abitavo nella zona di Firenze Sud molto vicino all’ex Ospedale Psichiatrico di San Salvi dove per effetto della legge 180, la famosa legge Basaglia, vennero lasciati liberi tutti i pazienti ritenuti innocui. Liberi di uscire, liberi di allontanarsi, liberi di alimentare la mia caleidoscopica fantasia. Tra questi quadri viventi di Munch ce n’era uno che mi rapiva totalmente non tanto per il grado di follia che esprimeva quanto per la fissazione che lo ghermiva: il colore celeste! Costui credo avesse all’incirca la mia età ed era follemente definitivamente innamorato del colore celeste, ovunque questo fosse. Tutto ciò che era turchese lui doveva prenderlo, indossarlo, tenerlo: sciarpe del Napoli calcio e della Lazio, improbabili magliette della Vergine Maria che come sanno tutti gl’impostori pastorelli portoghesi è ammantata di questo colore, anelli con gemme in pietra turchese e quando un capo d’abbigliamento come lo sgualcito basco militare che gli campeggiava ogni giorno in testa, lui lo pitturava con uno smalto celeste che si portava diligentemente sempre appresso con un barattolo  traboccante di vernice acrilica celeste. Si muoveva col Ciao Piaggio completamente celeste che emetteva un fumo azzurrognolo (forse versava la vernice nel serbatoio) e perfino le manopole del manubrio dipingeva di celeste infatti le sue mani sembravano quelle di un bambino durante una lezione di pittura all’asilo. In estate il folle passava giornate intere ad osservare attraverso una siepe di alloro, la piscina di Bellariva (oggi Piscina Goffredo Nannini) ma non per sbavare come facevano tutti i consueti maniaci sessuali sui culi delle ignare bagnanti ma solo per il colore turchese che la vasca emetteva, i riflessi celesteluminoso sembravano ipnotizzarlo. Il mondo per lui era un gigantesco riverbero celeste, una cromia monotematica bluastra.
Mi chiedo quale misterioso delirante meccanismo ancestrale regolava la sua esistenza, quale esecuzione divina dirigeva la sua fissazione e sopratutto quale dispettoso Dio lo fece morire all’inizio degli anni ’90 in un incidente stradale sulle strisce pedonali senza neanche il conforto di un cielo celeste perché quel giorno pioveva ed immerso in una gigantesca appiccicosa coagulata lenta espansiva macchia di sangue.. rosso porporino.

 

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17 commenti

  1. Mi piace molto il disegno. Sembra che buchi sul serio lo schermo. Aveva anche dei vezzi
    Però questo CELESTE è fin troppo ACCECANTE….

  2. si vede che voleva essere un principe azzurro…
    ma come l’hai conosciuto? mentre osservavate insieme la piscina bellariva, anche se con scopi diversi?

  3. saranno anche affascinanti, ma a me fanno unn po’ paura. quando fu dato piede libero a quelli
    “non pericolosi” mi sono ritrovata a correre per tutta piazza mazzini inseguita da uno di loro
    che mi chiamava con un nome assurdo e non ti dico che altro mi diceva. ero una “bimba” allora..
    quindi applico la regola saggia del un buon paio di metri di distanza tra me e quelli un po’ suonati..
    che poi è un 90% della gente che incrocio.. me compresa!

  4. Anni fa “quando ero in Firenze” nei pressi della stazione c’era sempre un vecchietto che vestiva in abito blu scuro
    molto elegante, se ne andava in giro con passo da lumaca borbottando sottovoce chissà cosa e tenesa sempre un grosso
    coltello da cucina in una busta di plastica, la gente lo ingnorava e diceva che non dava mai noia a nessuno.
    Mi domando se esiste ancora.

  5. Questo “squarcio” di umanità è sorprendente, miseramente vero, e innocentemente privo di pregiudizi.

    Personalmente ho letto molto sui “pazzi”, però le analisi asettiche dei sociologi e degli psichiatri mi hanno rotto le balle: tutto ciò che non stà tra due rette parallele è considerato a-normalità e questo mi rode il culo.

    Se invece leggi le cose che scrivono gli artisti o gente finita in manicomio, la poetessa Alda Merini per fare solo un esempio, si capisce quali sono le vere miserie, il dolore e l’abbandono.
    Cosa in minima parte può voler dire la perdita del sè.

    Vorrei poter essere un pittor e saper cogliere quei visi distorti dalle voci, dal “nonsenso”.

    Ecco oggi hai aperto una grossa finestra alla mia operosa giornata. Ciao, un grosso bacio. 🙂

  6. Ma questo tipo celeste gira ancora per firenze…
    L’ho visto poco tempo fa con il suo basco celeste spingere il suo ciao celeste… Una volta me lo son pure ritrovato in pizzeria con la sua famiglia, altro che San Salvi!!!
    Una cosa che mi chiedo è:
    Come mai con la scusa che è grullo a lui permettono di girare con un motorino euro 0 due tempi, senza targa e probabilmente senza bollo né assicurazione e a me rompono le palle e mi fanno buttare via la vespa solo perchè all’apparenza sembro meno grullo di lui?
    Penso che forse dovrei manifestare a tutti la mia vera personalità, forse darebbero pure a me la possibilità di girare con un ciao tutto colorato?

  7. So benissimo che “Celestino” (si chiama Massimiliano) è vivo e vegeto anche se m’intrigava l’idea di farlo schiattare in una pozza di sangue purpurea (pout pourri-ea) convieni con me che sarebbe stato un finale magnifico per la sua vita turchese. Poi a lui permettono di girare con un motorino euro 0 due tempi, senza targa e probabilmente senza bollo né assicurazione perché è grullo o forse perchè sembra più grullo di te. Personalmente non mi danno fastidio i piccoli privilegi dei folli, io non solo non ne usufruisco in alcun modo ma se dovessero misurare il grado di grullaggine a me darebbero una cospicua pensione mensile. Eppure sembro normale dal vivo.

    Attenzione: sembro.

  8. Un paio di settimane fa l’ho beccato vicino al cinema Manzoni con due cani a guinzaglio, comunque personaggi come lui ce ne son pochi e forse è bene lasciarlo scorrazzare per la città libero e felice nel suo celeste mondo. C’ha una famiglia alla quale gli Addams fanno un baffo…
    Certo far finire celestino in un lago di sangue sarebbe stato un finale tragico ma originale come il suo ciao spennellato.
    Spesso la tua fantasia mi stupisce, potresti fare lo scrittore, saresti certamente uno di quelli che sfornano best seller a raffica! 🙂

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