Lettera a Savonarola

 

Estate quasi 1500.

 

  Caro Savonarola… Santissimo Savonarola, quanto sei bello, quanto ci piaci a noi due! Scusa le volgarità eventuali.
Santissimo, potresti lasciar vivere Vitellozzo, se puoi, eh… Savonarola, e che è, oh.? Diamoci una calmata, eh, oh… e che? Qua pare che ogni cosa, ogni cosa uno non si può muovere che questo o quello, pure per te, oh!
Noi siamo due personcine perbene che non facciamo male a nessuno, che non farebbero male nemmeno a una mosca, figuriamoci a un santone come te. Anzi, no, no, anzi, varrai più di una mosca.
Noi ti salutiamo con la nostra faccia sotto i tuoi piedi, senza chiederti nemmeno di stare fermo, puoi muoverti quanto ti pare e piace e noi zitti sotto.

Scusa per il paragone tra la mosca e il frate, non ti volevamo minimamente offendere.

 

I tuoi peccatori di prima, con la faccia dove sappiamo, sempre zitti.

Sotto.

 

 

 

 

 

 

 

 

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