Lo Iuri che mi ami?

 

  Distrattamente camminavo col mio amichetto Iuri in una via di Firenze quando senza volerlo ci siamo imbattutti in uno di quei dolci mercatini di natale da strada, entrati dentro abbiamo notato subito banchi di pigne colorare, tovaglie rosse e animaletti sbrilluccicosi in filo di ferro. Ove ognuno esponeva la sua mercanzia la nostra attenzione venne improvvisamente colta da un bellissimo quadro che un'anonima pittrice per niente conscia delle proprie grandi potenzialità tecniche eseguiva rallegrando la maggior parte dei passanti del suddetto mercatino. Cosa non smuove l'Arte: padri e fidanzati che sgomitavano per vederlo, fiori gialli e frutti rossi erano i rotondi soggetti della novella Artemisia Gentileschi. Un piccolo capolavoro pastoso, quasi un'opera d'arte a portata di mano. Veniva voglia di toccarlo tanto sembrava vero.
Alcune mogli incazzate tiravano per l'orecchio i propri compagni assorti in una lunga contemplazione del quadro, altri spalancavano la bocca come inebetiti mentre altri ancora gettavano uno sguardo furtivo per non essere colpiti dalla sindomre di Stendhal. È incredibile come l'Arte possa ipnotizzarti all'improvviso come all'improvviso farti scoprire appassionato cultore si queste rare perle.
Amo l'Arte.