Il destino è quel che è non c’è scampo più per me!

 

   Un giorno guardando il film Minority Report mi sono soffermato su una scena molto particolare, una di quelle cose che all'inizio non ci fai caso poi ci pensi e ripensi nei giorni a venire. Sono come bagliori nelle tenebre: Tom "John Anderton" Cruise spiega a Colin "Danny Witwer" Farrell come funziona la Precrimine, una futuristica sezione della polizia basata sulle predizioni dei precog e fa un discorso relativo alla probabilità che una palla di legno simbolo di un evento avente un preciso percorso lineare si comporterà in modo prevedibile. Lancia la sfera lucida su un banco e prima di cadere Danny l'afferra.
– Perché l'hai afferrata?
– Perché stava per cadere.
– Ne sei sicuro?
– Sì.
– Ma non è caduta. Tu l'hai afferrata. Ma il fatto che tu l'abbia impedito non cambia il fatto che stava comunque per accadere.
 
È un tarlo. Un pensiero continuo. Sul momento non capivo cosa mi suscitava, il motivo della vibrazione che questa banale scena mi ricordava.
Poi ho capito: le persone anche se vivono un'esistenza determinata da tanti eventi hanno un percorso preciso come un fiume che scorre. Basta osservare da dove sono venute per capire dove andranno.
La probabilità che qualcuno s'illumini è bassissima quindi nella stragrande maggioranza dei casi le persone nate tonde moriranno tonde. Quelle quadrate moriranno quadrate. È un'allegoria. Possono raccontarsela in modi diversi, nascondersi, auto ipnotizzarsi, stratificare bugie ma la loro vita è già scritta. Solo ora capisco le parole di Gurdjieff "Per le persone ordinarie il destino è già scritto, per le straordinarie no. Questo è il motivo per cui tanti si confondono e perorano ora l'una ora l'altra ipotesi".

Anche se non vedrò mai più tante persone che ho incontrato e conosciuto so esattamente dove sono adesso. E dove andranno.