Ancora non hai capito?

Ancora ti lamenti, ancora non l’hai capito, dissolviti, sparisci appena è possibile.
Scalpiti, piangi, fai congetture, senti, ingoi. Ami. Ancora non l’hai capito è come seppellire una collina con un secchiello.
Sei solo illuso e stupido. Basta guardare fuori e capisci quanto vali. Zero. Nulla. Niente.
Perdona, sii comprensivo, aiuta sei forte, insegna, proteggi, fai uscire la rabbia. Non chiedere aiuto.
Nessuno può aiutarti, sei solo, sei stato solo ancora prima di nascere, stelle ti toccano, ti illudono ti danno la direzione poi ti lasciano solo. Filia. Mater. Pater. Cordis. Coincidenze, fatalità, volontà, circostanze. Avevo bisogno, sei stato cattivo, più di così non posso, ero a pezzi ma è a causa tua che credi? Ovunque vai semini desolazione e dolore. Sconforto e casini.
Ancora non l’hai capito quanto vali? Non vale la pena, non è mai valsa per nessuno che altro c’è da capire?
Quanto valgo lo sapremo finalmente alla fine.
Cavolo 600 euro per un funerale.

Ciao teste di cazzo!

Se riesci a tenere la testa a posto quando tutti intorno a te
l’hanno persa e danno la colpa a te,
se puoi avere fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te,
ma prendi in considerazione anche i loro dubbi.
Se sai aspettare senza stancarti dell’attesa,
o essendo calunniato, non ricambiare con calunnie,
o essendo odiato, non dare spazio all’odio,
senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo da saggio;

Se puoi sognare, senza fare dei sogni i tuoi padroni;
se puoi pensare, senza fare dei pensieri il tuo scopo,
se sai incontrarti con il Successo e la Sconfitta
e trattare questi due impostori allo stesso modo.
Se riesci a sopportare di sentire la verità che hai detto
Distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola per gli ingenui,
o guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
e piegarti a ricostruirle con strumenti usurati.

Se puoi fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
e rischiarlo in un unico lancio di una monetina,
e perdere, e ricominciare daccapo
senza mai fiatare una parola sulla tua perdita.
Se sai costringere il tuo cuore, nervi, e polsi
a sorreggerti anche quando sono esausti,
e così resistere quando in te non c’è più nulla
tranne la Volontà che dice loro: “Resistete!”

Se riesci a parlare alle folle e conservare la tua virtù,
o passeggiare con i Re, senza perdere il contatto con la gente comune,
se non possono ferirti né i nemici né gli amici affettuosi,
se per te ogni persona conta, ma nessuno troppo.
Se riesci a riempire ogni inesorabile minuto
dando valore a ognuno dei sessanta secondi,
tua è la Terra e tutto ciò che contiene,
e – cosa più importante – sarai un Uomo, figlio mio!

Rudyard Kipling