Per Te che mi ascolti.

Ok ho capito tutto.
Ero tornato armato di buone intenzioni ma tu hai subito messo alla prova la mia scarsa pazienza. Credevo le nostre fossero discussioni colorite fatte certo di offese e constatazioni ma è evidente che siamo tornati alla visione dell’Antico Testamento dove eri spaventosamente permaloso e punitivo anzichè compassionevole e tollerante. Non dirò quale insidiosa buccia di banana mi hai gettato stavolta, non piangerò lacrime solforiche, non urlerò gesticolando geometrici oscuri simboli, non me la rifarò su una tua sciocca creatura femminile, non passerò in rassegna i tuoi dispettosi meschini disegni. Non farò niente di tutto questo. Ma sappi che nella mi limitata unicità stavolta sarò io a perdonarti. Come potrei mai competere con un qualcuno di tanto grande, altissimo e potente?

Dividi pure le tue acque, moltiplica i tuoi pesci e addiziona i tuoi asini.
Io ti perdono.

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