La fine.

Mentre mille ticchettii mi scrosciano in testa e scivolano sul liquido parabbrezza di un’esosa attesa automobilistica mi accorgo che non c’è più speranza per me: vedo otto ovunque, l’ho chiamato silenziosamente giorni orsono e lui si è accomodato come un ospite insistente, cavalcando sogni e ossessioni. A scanso di equivoci svelerò in modo inopportuno le …