Sono un imbecille.

«’Sera»
«Buonasera, mi dica?»
«Vorrei quel pezzo di schiacciata, può tagliarla in due? Uno più grande e uno più piccolo»
«Così?»
«No vorrei che fosse.. hem.. uno due terzi dell’altro. Hehe come se la cavava Signorina in matematica?»
Arrossisce e guarda in basso «Beh.. io sinceramente non ero proprio brava. Così le va bene?»
«PERFETTO esattamente così. BRAVISSIMA vede uno è un terzo l’altro due terzi quindi un pezzo è il doppio dell’altro» Faccio il piacione acculturato. «Lei merita un bel sette Signorina.. he he»
«ops.. grazie». Arrosisce ancora. «Dunque sono due euro e sessanta»
«Ecco dieci euro.. ma vedo che ci sono queste caramelle a 20 centesimi l’una.. guardi ne prendo 3 e facciamo tre euro tondi tondi»
«Benissimo grazie. Buona serata!»
«Buona serata a lei!!». Esco.
Due passi. Mi fermo. Penso.
E cala una coltre buia di dolore-imbarazzo-afflizione. Rientro e le dico che razza di imbecille sono o mi tengo i venti centesimi e sovraccarico la bilancia del mio karma ancora una volta sapendo che sono un imbecille ma che lei non si è resa conto che sono un imbecille?
Resto li col sorriso ebete consapevole che in ogni caso ho aggiunto un tassello malevolo al grande puzzle della mia vita. Vorrà dire che nel giorno del Armaggeddon quando mi chiameranno urleranno “Vieni avanti.. IMBECILLE”
🙁