Cose così.

Firenze era famosa per l’arte.
Per gli Uffizi.
Per il Ponte Vecchio.
Per la bellezza.
Ora è famosa nel mondo per i semafori.
La Ville Lumière dei noattri.
Semafori dappertutto.
Semafori coi pulsanti.
Semafori con diplay touch.
E quest’ultimi cosi sono ipocriti.

Ho cronometrato il tempo che si alterna tra passaggio e attesa.
Con e senza toccare il display.
Uguale. Identico.
Non cambia premere o no.

Sono bottoni luminosi per illudere le allodole.
Premi e pensi “vabbè ora ho premuto tra poco scatta il verde”
Ntzù. Ntzù. Ntzù.
Dà la falsa speranza di prenotare, di interagire, di influenzare qualcosa.
Solo una mente perversa può concepire una cosa così.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ma solo una mente perversa perde tre minuti per controllare sta cosa.