Chi si loda si eploda.

Ok sono sicuro.
Arcisicuro che un giorno esplodo.
Non nel senso spirituale come un’illuminazione o psicologico come un crollo emotivo ma proprio esploderò come una bomba. Insonnia, tachicardia, disinteresse e attacchi di panico saranno il preludio gentile ad una deflagrazione con boato.
«CAZZO È SUCCESSO UNA FUGA DI GAS?»

«Macché è la detonazione di un missile russo ovviamente»
«Signori sono un esperto.. questo è l’evidente boato di un terremoto con epicentro Firenze»
All’inizio sarà confusione, parapiglia e disorientamento poi col dissiparsi del fumo resterà un piccolo cratere, una macchia scura di polvere. Come se qualcuno avesse gettato un sacco di cemento nero dal terzo piano.
Solo un rigagnolo di vapore dopo il botto.
Gli avventori si chiederanno cos’è stato, chi è stato. A nessuno sul momento verrà in mente che il chi è anche il cosa. Se esplode un ordigno ci si chiede che ordigno era e chi l’ha innescato ma se la bomba è un individuo che domande ci si fanno?
«AH era sicuramente un terrorista islamico dell’ISIS.. questi monsummani sono violenti e stranieri»
«Che dicono sono di monsummano?»
«..Sembra di si. Sempre forestieri sono. Maledetti»
E ci saranno congetture, ipotesi, teorie e colpe. Ma non ci sono colpe, uno esplode perché non regge più, tutto qua. E non credo che ci saranno pezzi di corpo e vestiti sparsi a raggiera tutto intorno. Esploderò completamente. Di me non resterà nemmeno il ricordo. Come nelle foto, non ci sono mai e se mi si vede sono sempre di sfuggita. Sfocato.
Ma un attimo prima andrò a fuoco e finalmente tutti mi vedranno per quello che sono e poi sentirBOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOM!
E ciao Gabriolino.
Nemmeno il tempo di un commiato, di un mazzo di fiori e di un era un tanto bravo ragazzo.
Nulla.
Solo una caduce foschia e un odore di argan, legno e terra.