E arrivò un giorno.

Un tizio entra in un bar, saluta e ordina un caffè ristretto. Versa poco poco zucchero e gira col cucchiaino lentamente.
Nel frattempo entra anche un altro tizio, robusto e spettinato che a voce alta inveisce su tutti gli astanti in particolare sul tizio che guarda il suo caffè.
Volano senza motivi offese, provocazioni e piccole gocce di saliva rabbiosa insieme ad uno spintone contro il tizio ma lui sta calmo e lascia perdere.
Il giorno dopo stessa scena, caffè ristretto entra il tipo robusto, provocazioni, insulti, urla e spintoni. E il tizio sta calmo e lascia perdere bonariamente.
Lo stesso il giorno seguente.
E poi quello dopo e quello dopo ancora.
Così per un mese, per due mesi, tre mesi, un anno. Dieci anni.
Un bel giorno mentre il tizio si beve silenziosamente il suo benedetto caffè viene insultato e spintonato dall’altro ma stavolta SBEEEEM SBEMMMM partono due siluri in pieno volto, il tipo robusto barcolla confuso e l’altro gli assesta il terzo pugno diritto sulla mandibola frantumandogliela e facendolo cadere come uno straccio bagnato pieno di sangue svenuto. Quasi morto. Tutti restano sbalorditi e nessuno osa dire nulla, il tipo calmo che ha subito per dieci anni alla fine si è ribellato e ha fatto giustizia.
Ma una signora col cappello entrata per caso qualche minuto prima nel bar per la prima volta, urla al tizio che è un violento, che è un delinquente e che chiamerà le forze dell’ordine per denunciarlo subitissSBEEEM SBEM SBEMMMMM anche la signora stramazza a terra svenuta.
Ecco questa è la mia vita.

The end.

 

La Tramvia

Uno striscione dice “85 milioni di passeggieri l’anno” esattamente come uno sfregio fatto su un quadro rinascimentale in questa città di merda in preda a pulciosi, bande criminali e incompetenti a livelli mai visti prima. La mirabolante Tramvia di Firenze ogni tre giorni è ferma, causa incidenti, causa piogge torrenziali, causa buona gestione o scioperi altrui. La Tramvia è come un enorme cazzo asinino che sfreccia lentamente e cigola (si CIGOLA che si sente a Montemorello) per allietare i fiorentini bottegai, nasoni e arroganti. Ci sta bene questa ennesima schifezza speriamo che i musei siano depredati e stuprati che tanto a noi non ci servono. Maschere che gestiscono maschere e propagandano verità. Balanzone che si lamenta e fa i’tirabaralla mentre tutto sprofonda nel nulla. Turisti massificati, strade distrutte, clandestini che spadroneggiano, abitanti ottusi e amministratori strapagati all’ombra del cupolone. Tanto vale cagarci nelle tombe degli artisti. Arno gonfiati e fai siepe da solo, sommergi tutto ma non restare fuori solo una settimana, sommergi tutto per 10 anni t-i p-r-e-g-o

..la mia ossessione, il mio dubbio, l’unico imperativo che fa muovere il mio intelletto e il mio cuore, che fa brillare il faro nella tempesta, che scioglie la durezza della vita, che ci eleva dallo stato animale, lo sguardo di un’aquila su un prato, il frinire di una cicala e il chiarore dell’alba. Da cosa scaturisce? Dove è diretta? Come si muove? Tutta la magia è dentro un avverbio che resta tale finché non diviene congiunzione e muore. Il nord di tutta la vita, la stella polare di un’esistenza, la pietra angolare di tutte le scoperte, l’unico sostegno fondamentale di ogni pensiero. Forse è il sostantivo di Dio.