Cosa cazzo sono venuto a fare qui?

La fine di tutto
Cosa cazzo sono venuto a fare qui?
Mi chiedo che mi succederebbe se prendessi tutti i vestiti, tutti i libri, tutti i dischi, tutti i disegni, tutte le foto e li gettassi alle fiamme. Brucerebbe una parte di me. Osserverei andare in cenere quello che amo, quello che sento mio. Perderei tutto anche quello che ho già perso, ricordi, persone, amici. Resterei io con un altro buco nell’anima perché ne ho pochi e uno più uno meno che vuoi che cambi. E invece sarebbe come morire ancora. Non è vero che gli oggetti sono sterili, che sono solo oggetti. Ogni oggetto è anche una parte di me, è una parte di quello che amo. Ho provato a gettare oggetti che volevo cancellare ma non ho estinto nulla che stava dentro di me. Forse si può bruciare tutto ma l’amore non lo bruci, resta dentro di te. Ogni singolo granello di amore è rimasto intatto dopo anni. Decenni. E resterà dentro di me.
Fino alla fine. Oltre il buio.
Anche dopo la fine di me.
Nella prossima vita non vorrei mai reincarnarmi in un pollo.
Se sei un maiale e scappi in un paese islamico vivi felice.
Se sei un bovino e scappi in India nessuno si sogna di mangiarti.
Se sei un gatto, un cane o un insetto resti in europa e conosci la vecchiaia.
Ma se sei un pollo lo prendi nel culo ovunque.
Hai voglia a scappare lontano in Indonesia o in Australia.
In Africa o in America Latina. Ti aspettano a fauci aperte.
Pure da uovo ti scassano i coglioni, non ti lasciano mica in pace.
Esite un Dio toro, un Dio coccodrillo, un Dio civetta, un Dio gatto e perfino un Diocaneeeeeeeeeee
MA UN DIO POLLO non esiste.
Insomma i polli non muoiono mai di morte naturale.
Oggi ero più avvelenato del solito e mi stava sorgendo dal chakra Chi uno tsunami di fiele vermiglio che si stava trasformando in bile velenosa, così ho cercato un’immagine evocativa per esprimere il mio schifo e ho cercato prima mongoloide, poi ridicolo, poi freak e ho trovato in sequenza volti dolcissimi di ragazzi down, poi banali meme e poi Schlitzie di Freaks. L’ho guardato e mi sono sentito un vero coglione: il mondo è pieno di microcefali che appaiono normali e di normali che appaiono microcefali. A questi ultimi porgo le mie scuse e le mie carezze più tenere e agli altri il mio più raggelante, assoluto e intimo disgusto.